lunedì 8 novembre 2010

L'impero dei furbi.

Una delle cose che mi piace pensare quando sono all'estero è che intorno a me nessuno, qualora sollecitato a riguardo, esprimerebbe sostegno all'intelligenza del furbo. Non posso dire che lo stesso accadrebbe in Italia. Si ha la forte impressione che qui si creda nell'esistenza di una vera e propria forma di intelligenza specifica per la furbizia. Un talento naturale, un vantaggio genetico, una predisposizione morale vincente. Ogni giudizio sulla persona in Italia deve passare non dal quoziente intellettivo, non dall'esperienza, dalle competenze, dalle qualità caratteriali, no, niente di tutto questo, le forche caudine sono il grado di fottitudine reale e percepito, attivo e passivo.

Al di là dello specchio non conta più niente la realtà, l'Italia è il paese delle meraviglie dove tutto è possibile a chi impara l'arte jedi del gestire le correnti di forza della fottitudine. Devi fottere senza che ti fottano, c'è solo questa regola del gioco in Italia, tutto il resto è lecito. Puoi mentire, rubare, imbrogliare, tradire, l'importante è che entri in un gruppo di amici in grado di proteggerti da eventuali conseguenze sgradite, le ambizioni stupide di chi ha l'assurda pretesa che tutti seguano le regole, persone che non sanno che la regola è una sola. Tutte le altre regole servono solo a tenere occupati gli avvocati in cause che durano decenni e finiscono con una pernacchia.

Quando sono all'estero mi piace pensare che sono in un posto dove la fottitudine è bandita, perseguita, inibita fin dall'infanzia. Non viene esaltata e celebrata come succede in Italia, quando di un ex-furbo si dice finalmente si è trovato davanti qualcuno con più fottitudine di lui. Perché ci si riduce a fare il tifo per i leoni al colosseo, 2mila anni passati per niente, la sete di sangue è rimasta intatta in questa penisola. Guardati intorno, guarda le facce della gente, han tutti in faccia quell'aria da furbetto pieno di fottitudine, da scugnizzo che ha memorizzato le scorciatoie, da rais che non si attacca un francobollo in questo quartiere senza prima chiedermi il permesso. Sembra che abbiano tutti in tasca un lasciapassare con l'autorizzazione a fare quel cacchio che gli pare.

Perché a me la furbizia stanca, è un lavoro fare i furbi che non richiede intelligenza, solo costanza e grande energia, una quantità industriale di fottitudine che è come la droga per i tossici. Se il furbo non ha modo di sfogare la fottitudine quello mi si ammala, si sente un fallito senza qualche regola da eludere, qualche vittima da sfottere, qualche soldo da intascare solo per evitare che lo incassi chi dovrebbe, qualche traguardo da strappare al meritevole per darlo al figlio del cognato di mia cugina che è un bravo figliolo mi sta simpatico ha un sacco di fottitudine ancora tutta da esprimere ma è in gamba col tempo si farà.

Poi ci sono esempi eclatanti di fottitudine che mi lasciano stordito, sono capolavori di presa per il culo. Prendi per esempio l'ambiente, l'ecologia. Cosa mi dici di quelli che da una parte esaltano la classe operaia e dall'altra sembra abbiano scoperto ieri che esiste la natura, come se la faccenda dell'industrializzazione fosse avvenuta di soppiatto, per mano di quei cattivoni che andavano a prendere i lavoratori e li portavano via con la forza dalla bellissima vita di campagna. Ci sono delle opere scritte dagli storici, dagli intellettuali, da persone insospettabili, di cui mai diresti che sono dei maestri jedi di fottitudine eppure ti raccontano mondi che esistono solo nelle loro teste.

Non dico che la fottitudine sia una scelta volontaria. Spesso ho il forte dubbio che sia una risposta automatica, una specie di impulso predatorio che spinge gli stupidi e i malvagi, spesso le due qualità coincidono, a far branco per eliminare la concorrenza degli intelligenti, onesti e ragionevoli, in termini di furbizia 'i fessi'. Perché il furbo si crede davvero superiore, è davvero convinto che gli intelligenti facciano tutte quelle cose da prendere bei voti a scuola perché sono programmati così, povere bestie, sono sfigati che strisciano nel fango alla ricerca di qualcosa da leggere, che agli onesti manchi qualche rotella perché è troppo da masochisti non barare quando lo scopo è vincere.

Un altro esempio eclatante è l'intero sistema economico. Ti dicono è diventato famoso perché piace alle masse. Nel senso che i suoi meriti sono impliciti, non dobbiamo nemmeno accertarci che ne abbia, di meriti, quello che conta è che è lì, ha venduto molto, ne parlano tutti, l'hanno votato. Ma alle masse cosa piace? Le masse sanno cosa piace alle masse? La fottitudine del pubblicitario sa cosa piace e cosa piacerà alle masse perché sarà lui a spintonare le masse come una mandria di vacche, come cuccioli di cane che lottano fra di loro per ricevere un complimento dal personaggio naz-pop-tv del momento. Davvero pensi che siano tutti come dei Gandhi del mercato che partono da soli e man mano le folle gli si accodano come a Forrest Gump?

Un ultimo esempio, ma potrei farne altri, è il sistema dei valori. Non abbiamo più nessuna certezza ma solo pareri, regole scritte da gente che non c'è più e vengono seguite senza sapere perché. Anche qui ci dicono cosa dobbiamo pensare delle famiglie gay, dei cani abbandonati, delle tasse patrimoniali, dell'effetto serra, della mancanza di acqua potabile in certe zone del mondo, dello sfruttamento minerario. È fottitudine al massimo grado, la politica. Devi essere o molto stupido o così furbo da così tanto tempo da non farti più schifo nemmeno rimangiare il tuo stesso vomito. Tu tu svegli, ti lavi, corri al lavoro, curi i figli, compri tutti quello che i pubblicitari ti dicono, ti dichiari d'accordo con tutto quello che i politici ti dicono, e nel tuo intimo quello furbo, l'unico furbo davvero, quello dal lato oscuro della fottitudine credi di essere tu.

Alla fine non si salva nessuno, ecco la verità. Ci saranno solo un sacco di persone che si lamentano di essere state fottute più di quanto siano riuscite a fottere. Non è così che si vive nel mondo vero, il mondo in cui mi fa piacere pensare di essere quando mi trovo all'estero. Un mondo di persone per bene, che è anche il sogno del furbo quando attraversa un raro momento di incertezza, sogna un bel villaggio di testimoni di geova che non sono ancora stati insozzati dalla fottitudine dei furbi. Questo è il vero cancro della società italiana: la convinzione dei furbi che non esista intelligenza in grado di smerdarli per quello che sono: patetici, egoisti, presuntuosi e ipocriti approfittatori.

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