giovedì 7 gennaio 2010

Un chip nel cervello

Non sanno più che scusa trovare per introdurre leggi contro l'anonimato in Internet. Prima terrorismo e pedofilia. L'ultimo spunto è stata l'ipotesi di apologia di reato e istigazione a delinquere e diffamazione.

Non si può scrivere quello che si vuole. Ma non si può impedire alla gente di scrivere quello che vuole. Un bel dilemma.

Sarò l'unico, ma rimango convinto che dietro a tutti i tentativi di blindare la Rete ci siano motivi economici. Il p2p consente di scambiarsi materiale di ogni tipo: programmi, libri, dischi, film. Il che non vuol dire – come affermano gli interessati – che ogni copia scaricata sia una copia in meno venduta perché la gente scarica roba che non comprerebbe neanche con un fucile alla schiena.

L'ipotesi è sostenuta anche dal fatto che una proposta di legge in tal senso, presentata come misura contro la pedofilia, è stata scritta da un uomo che lavora in un'organizzazione a tutela dei diritti d'autore. Sarebbe come presentare una legge contro il taccheggio al supermercato dicendo che è contro lo stupro.

Ad ogni modo l'ultima idea è quella di vincolare l'accesso alla rete a una carta d'identità elettronica. In pratica il provider certifica che sei proprio tu davanti al computer perché digiti la password che ti hanno dato.

Ora, non vorrei dire cose banali, ma le password vengono rubate in mille modi, anche per mezzo di keylogger, trojan, hijacking, phising, spacciandosi per un tecnico al telefono... Ci sono mille modi per impadronirsi di una password. Posso solo ipotizzare cosa succederebbe se un innocente si trovasse accusato di reati elettronici per essersi lasciato rubare la password.

Ma facciamo finta che sia possibile certificare ogni singolo utente della Rete. Qualcuno saprebbe tutti i siti visitati. Certe informazioni hanno grande valore. Certe aziende sarebbero disposte a pagare per sapere chi sono i loro potenziali clienti o il profilo di chi stanno per assumere.

Ma facciamo finta che le informazioni siano tenute al sicuro. Perché allora non applicare lo stesso principio alla vita reale? Aboliamo i contanti.

Si paga solo con chip che registra chi paga e chi e per quale motivo. In un colpo solo elimineremmo una miriade di reati. Prostituzione, droga, armi, evasione fiscale...

Non so perché, ma ho come la sensazione che tutti quelli che gridano contro la Rete diventerebbero molto silenziosi all'idea di non potere usare più i contanti.

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