venerdì 24 febbraio 2012

dire cose positive su internet

Posso dire cose positive su internet. In mezzo alle tante cose negative collegate a chi lo utilizza come strumento per raggiungere finalità criminali con mezzi innovativi, diversi dal puntare in faccia una pistola a qualcuno, sabotare la concorrenza, scogliere nell'acido i figli di chi tradisce la cosca. Per bruciare la biblioteca di Alessandria oggi ti basta togliere la corrente o usare un potente magnete, tutti gli archivi di internet sono destinati a sparire, anche solo per sopravvenuta obsolescenza. Posso dire anche cose positive, che è raro e piacevole incontrare qualcuno che non ti rovescia addosso ansia e terrore di questi tempi, ogni fonte d'informazione che campa sul sensazionalismo non vede l'ora di farti venire voglia di chiuderti in casa, sederti in un angolo buio, abbracciarti le ginocchia, dondolarti e bofonchiare preghiere che rimarranno inascoltate o maledizioni dirette a sospetti colpevoli. Cose positive, ottimismo, buonumore, il sonno della ragione, la luce della ragione, il grande amore, le piccole cose. C'è il sole oggi, tra un mese è primavera, facciamo discorsi piacevoli.

Per esempio internet permette di rispondere ai grandi fratelli che forgiano il pensiero unico modellando opinioni dominanti, rovistando la broda nel grande calderona junghiano del sapere ancestrale. Jung ha ipotizzato, senza saperlo, questa internet fatta di entità mentali che si connettono agli archetipi durante il sonno, la trance, l'esperienza mistica. Per esempio su Facebook posso rifiutare le pubblicità, dicendo perché. Posso esprimere un parere vincolante sulla cultura costruita, diffusa, espressa tramite la pubblicità. Posso oppormi al potere devastante del marketing, uno dei tanti dei del moderno pantheon dove mercurio è il culto della velocità, giunone la lussuria, venere l'estetica, giove la scienza, marte la virilità e via dicendo. Non è cambiato niente, questa faccenda del viviamo in un mondo nuovo è una truffa, è sempre il solito vecchio mondo, la solita vecchia gente.

Ma dicevo rifiutare la pubblicità, dire perché non vuoi ricevere specifici messaggi, Facebook ti offre un elenco: poco interessante, fuorviante, contenuti sessualmente espliciti, è contro le mie opinioni, contenuti offensivi, ridondante. Poter dire a qualcuno tu dici cose che non condivido, tu sei fuorviante. Ah, che soddisfazione. Ricevo pubblicità di ogni tipo: medicinali scontati canadesi, attrezzi per allargare il pene, gioco d'azzardo, prodotti per la forfora, giochini che creano dipendenza, orologi di lusso scontati, dentisti ungheresi, provini per lanciare i bambini nel mondo dello spettacolo. Senza contare gli avvisi falsi di banche, poste, siti di aste, ebay, amazon, paypal, tutta roba falsa, per mandarmi a inserire i miei dati su siti contraffatti. E lettere di ragazze che vogliono conoscermi meglio, dirigenti africani disonesti che vogliono esportare clandestinamente lingotti d'oro, madri vedove che chiedono soldi per scaldarsi nel rigido inverno nordico, tutta roba falsa. Ma posso dire cose positive di internet, tipo punire i pubblicitari con un click, da questo momento sei nella mia lista nera e non potrai mai più molestarmi con le tue allettanti profferte e sai perché, perché ho trovato la tua inserzione poco interessante. In una di queste hanno usato la faccia di uno degli attentatori delle torri gemelle, per dire, e a questa che motivazione si può dare alla propria censura individuale?

Posso dire cose positive di internet anche riguardo alla scienza. Qualcuno ha finanziato degli scienziati per dimostrare il limite di velocità della luce. Come dire ragazzi potete dire e=mc2 o che sono possibili le macchine del tempo. Nel secondo caso ci vorranno ulteriori investimenti, esperimenti, verifiche, gente che continua a giocare allo scienziato spesato da chi, non lo so, forse dai contribuenti, dai clienti ignari di industrie interessate, da filantropi che vogliono essere sepolti in orbita perché adorano la scienza, soprattutto a fumetti che hanno fatto la felicità di un'infanzia per altri versi orribile. Un po' come fare beneficenza con i soldi altrui, ci si sente bene senza retrogusti amarognoli. È come la pubblicità, la fanno a spese nostre senza consultarci e ce la tirano addosso come gli pare e piace. Come le armi e lo spedire tizi vestiti da omini michelin sulla luna. Alla fine noi subiamo e basta, ma con internet almeno puoi approfondire la notizia data in pompa magna da governo come sponsor ufficiale e dai media compiacenti, che campano di soldi pubblici e amicizie faziose in partiti a loro volta sovvenzionati dalle tasse, che regalano copie, in bilico sul macero, megafoni della guerra di opinioni che ci tiene distratti, la dialettica degli schieramenti sui cui si fonda la democrazia. Ebbene puoi approfondire la notizia con internet, non ti tocca limitarti al parere ufficiale di un giornalista qualunque che diventa famoso in base alle volte che appare sui media, più fai presenza e più diventi autorevole, come i presentatori televisivi che nelle pause ti consigliano quale prosciutto mangiare e su quale divano sederti, i commercianti al mercato che gridano la freschezza del pesce, le puttane sulla statale.





[punto in cui si deve smettere di leggere, da qui in poi vado a braccio e fuori tema]



Cose positive su internet, ne ho da dire, anche su chi ci vuole guadagnare e non è Facebook, è uno qualunque che mette Adsense di Google, scrive cose provocatorie, mette foto di persone nude, anche foto vecchie in bianco e nero di nudisti postatomici, per dire, o il quadro l'origine del mondo, fanno i furbi, c'è pieno di furbetti su internet ma ho detto che oggi c'è il sole e che dirò cose positive su internet. Puoi leggere articoli di stampa straniera, è una cosa positiva, c'è perfino il modo di tradurla al volo se non conosci l'inglese. È molto utile avere accesso alla stampa straniera quando il tuo paese è 64° nella classifica della libertà di stampa, quando vivi in una dittatura, quando ti viene il dubbio che tutte le tue opinioni siano state prodotte da un'intellighenzia colpevolmente disonesta o ingenuamente stupida, complice di una nomenclatura obsoleta agli ordini di una classe dirigente irresponsabile, incapace e inadeguata all'esercizio del potere. Magari ti viene da chiederti, se leggi quello che scrivono persone straniere intelligenti, colte, responsabili, oneste, dico magari ti fai delle domandi, abbandoni la spocchia tipica di chi crede di sapere tutto lui perché c'ha dietro un apparatchik che gli fornisce le risposte da dare per vincere le battaglie elettorali. Perché mettetevi nei panni di uno che vuole vincere, diventare importante, finire nei libri di storia, avere la possibilità di indirizzare grosse quantità di denaro, il tutto ammantandosi dell'aura del salvatore, del messia apparso sulla scena politica per portare giustizia in questo mondo corrotto, benessere ai poveri, salute ai malati. Immaginatevi una vita di privilegi, benefit, milioni nelle casse del partito, portaborse. Immaginatevi che uscite a dire che non ce n'è abbastanza per tutti, che la vita è dura. Perdete, non vi vota nessuno. Dovete dire cose positive, che risolverete la crisi energetica e sconfiggerete il cancro. Dovete fare come certi nonni che arrivano con pennarelli, tric e trac, giocattoli vietati e cattive abitudini, che quando se ne vanno i figli attaccano con i paragoni e le domande sul perché si deve obbedire ai genitori, fino a che punto si deve sopportare tutto questo. Su internet ci sono anche siti di populisti, a bizzeffe, di complottisti, di estremisti, vale come per la pubblicità, lo spam, la scienza, tutto quanto. Ma se uno deve dire cose positive ci sono anche i libri e i film stranieri che rimarrebbero inaccessibili senza la pirateria del p2p, non bisogna vietarla, è come i film di Rambo, se non fosse arrivato Rocky a gridare Adriana nei nostri cinema, Swarzy terminator, Alien, non dico che parleremmo russo e ci saluteremmo col pungo alzato e ci daremmo del tovarich a vicenda strimpellando la balalaika, ma la musica americana, la letteratura americana, il sogno americano, l'etica del capitalismo protestante, pensate che la gente faccia la fila per comprarsele? Pensate che i governi non vedano l'ora di importare idee rivoluzionarie? No, piuttosto tendono a bloccare ogni diffusione di cultura potenzialmente dannosa per la propria parte politica. Una cosa positiva di internet alla fine è anche la pirateria, essì, dico una cosa un po' così, che alla mia età non sta bene, la diffusione non selezionata da editori politicizzati o comunque polizia ideologica, distribuzione gratuita di cultura, anche se poca, anche se in bottiglie gettate a mare e affidate alle correnti, anche se mischiata a tanta pornografia violenza attività ludica propaganda. Per esempio il neo cardinale di New York, Timothy, ha consigliato un film con Martin Sheen durante il suo discorso al concistoro, il film 'The way', che magari un giorno lo guarderò e ne parlerò, fatto sta che in Italia non si trova, perché uno dovrebbe passare giorni e giorni a cercare un modo per pagarne la visione quando con internet ce l'ha in lingua originale sottotitolato entro sera? O rinuncia o delinque. La soluzione è impedirgli di vederlo o fargli pagare un paio di dollari dopo che ne ha visto mezzo per capire se vale la spesa? Oppure si può dare la colpa a sua eminenza che l'ha consigliato, insinuare che sapesse che qui non è disponibile e che quindi avrebbe incentivato la prateria digitale, accusarlo di istigazione a delinquere come si fa con i siti che pubblicano i torrent. Facciamo tintinnare le manette, istituiamo tribunali speciali, sguinzagliamo i dobermann, creiamo club esclusivo di tecnofili, creiamo un monopolio e otteniamo tutte le esclusive. Se uno compra il diritto di guardarlo poi lo può prestare a qualcuno? Lo può guardare assieme a qualcuno che non ha pagato? La guerra per il diritto d'autore su internet è persa in partenza, non c'è chiave hardware o mercato chiuso che tenga, come gli store digitali che ti chiedono la carta di credito e se gliela dai te li sposi a vita, come gli occhialini 3D per impedire che la gente registri con la videocamera e lo metta in rete. Ops, sono andato lungo, mi son distratto perché è partito un pezzo in cuffia da otto minuti. Per dire che lo so che la pirateria su internet è sbagliata perché non finanzia i produttori di contenuti (oltre all'industria che campa sulla edizione e promozione e distribuzione nel mercato pre-internet), ma la questione del chi seleziona e chi promuove e chi fa da mecenate (paga i conti) va oltre la giurisprudenza e interessa la cultura come motore per il progresso spirituale (nel senso di non materiale) dell'umanità intera. Pagare per vedere la pietà di Michelangelo, per guardare gli appunti di Leonardo, per leggere le riflessioni di un intellettuale ha senso perché anche Michelangelo e Leonardo devono mangiare e pagare le bollette, ma ha meno senso se servono al suo manager per svernare alle Bahamas o per dare lavoro a certi travet e passacarte che con internet non hanno più motivo di esistere. Il business dell'intrattenimento non paga più come una volta, lo star system cigola da tutte le parti, a furia di chirurgia estetica si finisce per assomiglia sempre di più al mostro che ci si porta nascosto dentro.


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