lunedì 21 giugno 2010

Riflessioni sparse.

(Disclaimer: può provocare irritazione e sconforto, non leggere se non si è già di cattivo umore per altri motivi.)

1 - La crisi

1.1 - i mutui

1.1.A - Quando aumenta la disoccupazione, l'inflazione, insomma l'economia rallenta, quali che siano le cause i seguaci di Keynes pompano denaro nel sistema e incentivano l'industria, in certi casi specialmente l'edilizia.

1.1.B Quando c'è pieno di case bisogna farle comprare alla gente, le banche entrano in gioco offrendo mutui con ipoteca immobiliare. Se l'agente che offre i mutui per conto delle banche viene premiato in base al numero di contratti che fa firmare, ecco che l'agente avrà interesse a erogare mutui a prescindere dell'effettiva capacità di rimborso del richiedente. Se la banca può monetizzare i contratti vendendoli come titoli di credito ad alto rischio, avrà ulteriori risorse per erogare nuovi mutui.

1.1.C Ora abbiamo una massa di debitori ad alto rischio di insolvenza e una massa di risparmiatori i cui soldi sono stati usati per finanziare i suddetti debitori. I soldi sono finite nelle tasche dei costruttori di case, parte in quelle dei lavoratori, parte in quelle degli azionisti delle imprese edili, parte in quelle dei fornitori di materie prime, parte in quelle del fisco.

1.1.D L'economia reale si è mossa creando debiti da ripagare in futuro, come al solito negli ultimi secoli, ma stavolta l'innesco non ha provocato reazione a catena perché le cause della recessione non sono interne al paese. Spese militari alle stelle per una guerra che in pratica si combatte dal 1991, concorrenza di paesi con costo della manodopera infimo e senza un sacco di costi ambientali e sociali altrove in bilancio da secoli.

1.1.E Le rate dei mutui non possono venire pagate, la case vanno all'asta, il mercato immobiliare subisce lo scoppio di una doppia bolla finanziaria creata non dal mercato ma dal governo con la sua politica di sostegno al settore edilizio. Non solo il prezzo delle case crolla ma anche il valore dei titoli legati all'erogazione di mutui ipotecari. Non vale più la pena di pagare le rate perché così facendo si pagherebbe la propria casa il doppio o il triplo dell'attuale valore di mercato, conviene non pagare più il mutuo e la perdita sarà comunque inferiore al risparmio che si otterrà comprando una casa finita all'asta. Il crollo del valore dei titoli legati ai mutui causano sofferenze nei conti economici di moltissime istituzioni finanziarie che operano nel mercato dei derivati (mercato legale, che ha ragione d'essere, è come scontare una cambiale, per chi si ricorda i tempi in cui esistevano le cambiali).

1.1.F Quando esplode una bolla non è colpa né delle banche né del mercato né dei fantomatici speculatori che i governi indicano come principali responsabili allo stesso modo in cui la BP potrebbe incolpare i folletti o Harry Potter per il loro petrolio che sta uccidendo mezzo mondo. Le bolle scoppiano per riequilibri molto rapidi fra domanda e offerta, con ricaduta pesante sui prezzi. Sono stati usati i soldi dei risparmiatori per tentare di far ripartire l'economia e il fallimento è dovuto a un'errata indagine sulle reali cause della crisi. In pratica si è data un'aspirina a un malato di polmonite e si è data la colpa all'industria farmaceutica per la morte del paziente.


1.2 Euro

1.2.A La svalutazione dell'Euro non ha niente a che fare con la bolla dei mutui americana. Ancora più assurdo è incolpare le agenzie di rating di valutazioni del rischio finalizzate a influenzare i tassi di cambio. Dare la colpa alle banche e vietare le vendite allo scoperto per impedire il naturale movimento del corso valutario è addirittura sintomo di governo dispotico e assolutista. Tassare le banche per punirle della crisi, mi sembra di guardare un documentario sulle malattie mentali, servirebbe solo a introdurre nuove tasse che pagheranno i cittadini coi loro risparmi.

1.2.B L'Euro si svaluta perché gli Stati membri hanno alti debiti pubblici, con relativi interessi da pagare, hanno alti deficit, peggiorati dall'attuale recessione. Anche qui non si vogliono ammettere le vere cause della crisi, ovvero il progressivo spostamento degli impianti produttivi in zone del mondo che consentono risparmi di costi. Non solo abbiamo finanziato il benessere degli ultimi 60 anni indebitando le generazioni future, stiamo adesso diventando puri consumatori di merce prodotta all'estero. Però se gli chiedi come mai l'euro va giù, rispondono che è colpa delle banche, degli speculatori (vedi 1.1.F i folletti della BP).

1.2.C Qual è la risposta politica per uscire da questa situazione? Nuove tasse e taglio di spesa pubblica, servizi sociali, welfare. Riduzione costo della manodopera con modifiche contrattuali che colpiscono i giovani, che si vedono privare di uno stipendio adeguato nonché sicuro. Dipendenti costretti alla partita iva che non prendono ferie, malattia, tredicesima e possono trovarsi senza lavoro e senza reddito da un giorno all'altro se l'impresa decide così. Queste sono le soluzioni escogitate dalla classe dirigente: fare retromarcia noi nell'attesa che quelli appena partiti ci raggiungano. Ma questa, ammesso che sia ragionevole, cosa che non è, è una falsa soluzione perché la dimensione della popolazione mondiale è incompatibile con le risorse disponibili, a parità di benessere.

2 - Numero di persone, livello di benessere, quantità di risorse.

2.1 Il livello di benessere raggiunto nei paesi più avanzati non può essere esteso all'attuale popolazione mondiale. Siamo in troppi, il pianeta non ce la fa. Se ogni essere umano al momento in vita consumasse come chi vive in un paese ricco e adottasse lo stile di vita, ci vorrebbero 2 o 3 pianeti Terra.

2.2 La funzione non lascia scampo: si riduce la popolazione mondiale o si riduce il livello di benessere. La quantità di risorse del pianeta non è modificabile, è un dato di fatto, inoltre molte delle risorse che usiamo non si riformano, quando sono finite quelle che ci sono basta, fine, non sappiamo moltiplicare pani e pesci come fece quel tizio. Ridurre la popolazione? Beh, se non lo facciamo volontariamente ci penserà la Terra, il problema è che potrebbe esagerare e ammazzarci tutti fino all'ultimo, non è la prima estinzione che si verifica nella storia, la Terra non ha bisogno di noi per ospitare forme di vita diverse dalla nostra, fossero anche solo batteri che prosperano nei vulcani. Ridurre il benessere? C'è un limite oltre il quale il benessere diventa malessere, quando si smette di parlare di benessere, quando non si mangia abbastanza? Quando si muore di freddo? Quando i più deboli vengono uccisi e mangiati?

2.3 Razionalità. L'uomo non è razionale. Ma se anche lo fosse il problema non ha soluzione razionale che non sia allo stesso tempo disumana. In base a quali regole potremmo ridurre la popolazione? Non fai figli se sei povero? Se sei malato? Se hai gli occhi verdi? Non hai diritto alla corrente elettrica se il tuo lavoro è ritenuto meno importante di un altro? Mangi solo riso se per la tua età sei ritenuto vecchio e/o ormai prossimo alla dipartita?

2.4 Conclusioni. Riflettete su quello che vi dicono i governi, a volte (magari involontariamente, credono davvero ai folletti, sono pazzi, tutto è possibile) basta poco per farsi un'idea personale di quello che succede, con internet abbiamo la fortuna di poter accedere alle informazioni che servono per capire come funziona quello che ci circonda. E se proprio volete dire la verità su quello che sta succedendo e su quello che, a meno di un intervento divino o di una pandemia/guerra mondiale/asteroide/suicidio di massa, probabilmente succederà, potete farlo, ma non serve a niente. Rassegniamoci.

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