giovedì 2 settembre 2010

Barbari.

Baricco ha suscitato reazioni dicendo che i Barbari non sono superficiali come si paventava, ma hanno un modo nuovo di cercare il senso delle cose. Scafari ha replicato che i Barbari usano il nostro linguaggio per deturpare e corrompere il senso delle cose. Altri studiosi e intellettuali si sono buttati in mezzo a rubarsi l'osso di bocca a vicenda. Baricco sbaglia, ma in buona fede, ha capito cosa succede ma non come. Scalfari sbaglia, perché non sa di cosa sta parlando, lui è rimasto nostalgicamente alla differenza tra moderni e contemporanei. Gli altri sbagliano perché si basano sugli errori dei primi due. Magari no, forse sbaglio io e hanno ragione loro, tutti, alcuni sì altri no, ha importanza? Non ne ha, e cerco di spiegare perché.

L'oggetto-realtà è da sempre studiato e sempre lo sarà. Ciò che non viene preso in considerazione è la capacità non solo di analizzare il reale sfruttando le abilità cognitive superiori che ci sono proprie, ma la forma che questa abilità assume diventando strumento di assimilazione, di appropriazione del senso. Significa dare una direzione ben precisa, univoca, al senso. Lo strumento classico, fatto di logica, di buon senso, di razionalità, di valori, non solo si occupa di trovare il senso ma nel farlo ri-crea il senso e lo snatura. Questo ai Barbari non sta più bene.

Di fronte a quello che sembra un rifiuto dello strumento si associa il rifiuto del senso stesso. Cosa ce ne facciamo di tutto questo sapere, di tutta questa esperienza, di tutto questo lavoro che va avanti da secoli se vi rifiutate di accettarlo come retaggio culturale. Non capiscono che non si tratta di rifiuto, di mancanza di responsabilità, di leggerezza e disimpegno, ma di superamento, di salto metodologico. Su cosa poggerete il vostro domani, si chiedono atterriti, incapaci di comprendere come i Barbari possano raggiungere il senso delle cose senza proseguire nel percorso di continuo affinamento degli strumenti finora utilizzati. Linguaggi sempre più articolati, teorie più complesse, descrizione più precise, in che altro modo si può mai agire?

Baricco dice che hanno abbandonato la profondità per utilizzare la superficie, è una buona metafora ma approssimativa. I Barbari non hanno trovato nuovi strumenti, stanno usando strumenti più sofisticati, meta-strumenti che però non rendono obsoleti quelli vecchi, li danno semplicemente per scontati. La superficie dei Barbari può essere confusa facilmente come una lussureggiante foresta di cultura incendiata e rasa al suolo, ed è probabile che sia ciò che vede Scalfari. In effetti è possibile usarla come tale, come superficie su cui scivolare privi di altre necessità che non siano quelle di passare sopra, passare oltre. Ma questa superficie non è solida, è possibile in certi punti, dove si incontrano rette e curve di diversi spessori e colori, che suonano tonalità singole in armonia fra di loro, tuffarsi nella profondità del senso con estrema naturalezza.

Naturalezza impensabile in un mondo diverso da quello dei Barbari, dove il percorso per giungere al senso è fatto di svolte obbligatorie, di accettazione di postulati che vengono imposti da chi ha usato per trovarlo gli stessi strumenti che pretende di usare per comunicarcelo. La comunicazione del senso è un livello successivo, superiore, che può usare nuovi strumenti, questi sì creati e non ri-creati dai Barbari. Questi nuovi meta-strumenti di comunicazione danno accesso alla profondità del senso illuminando un ventaglio di percorsi individuali e personali che fanno della scoperta del senso una nuova esperienza e non una mera rievocazione delle esperienze altrui.

Nel mondo dei vecchi per capire un po' del senso profondo delle cose devi essere almeno intelligente quanto chi ti vuole comunicare la briciola che ha trovato lui, e per farlo devi mettere i piedi nelle sue impronte e lasciarti guidare nel buio. Nel mondo dei Barbari puoi passare sulla superficie che ti viene comunicata senza accorgerti di niente e sta alla tua intelligenza scoprire gli accessi che ti vengono offerti a una profondità che diventa parte di te come viaggio in soggettiva alla scoperta non sempre del Senso con la maiuscola, ma più spesso del senso che ha senso per te. A bordo della tua capacità di sprofondare a quel punto devi tirar fuori gli strumenti degli antichi e scendere nel punto del quale chi sta comunicando con te indica solo l'ingresso o al massimo ti fornisce una mappa abbozzata.

Questi sono i Barbari, non confondeteli con altri. Il fatto che nel loro modo di comunicare non si noti la presenza di strumenti antichi non significa che abbiano smesso di usarli. Li hanno incorporati, e usano le mani rimaste libere per usarne di nuovi. Poi ci sono quelli che non vedono accessi o se li vedono non li riconoscono, o sanno che ci sono ma non gli interessa più entrarci, o non sentono il bisogno di trovare alcun senso perché ritengono ogni senso profondo se non illusorio almeno provvisorio. Ma non c'è bisogno di essere Barbari per non avvertire l'impulso alla ricerca di un senso profondo, un sacco di gente, anche fra coloro che dichiarano un impegno in proposito, da sempre non se ne preoccupa veramente, naviga su superfici molto più grezze e squallide di quelle dei Barbari e non è mai stato un problema.

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