lunedì 13 giugno 2011

Stato noi voi loro

Non cito mai nessuno, o quasi, specialmente se il qualcuno è ancora in vita, per evitare rogne (non puoi mai sapere se avrà piacere o fastidio nell'essere citato, in generale, a essere citato da te, nello specifico). Ma l'editoriale del Corriere di ieri l'ha scritto una di quelle che considero una delle menti più brillanti, nel suo campo, che abbiamo al momento sotto mano. Galli Della Loggia ha scritto "Specie a partire dagli anni Settanta, infatti, corporativismo e privilegi hanno progressivamente soffocato la società italiana costruendo (o avvalendosi di già pronte) costruzioni ideologiche menzognere, le quali avevano regolarmente al proprio centro i «diritti», la «democrazia», la «solidarietà»: parole d'ordine, discorsi, che agitando ogni volta la bandiera del bene e del giusto in realtà sono serviti unicamente a promuovere il più spietato particolarismo o a saccheggiare le casse pubbliche." Non so se vi rendete conto del livello di lucidità che bisogna raggiungere per scrivere un commento così preciso e rivelatore. La sintesi è una delle doti che apprezzo di più, non solo come capacità d condensare in poche parole, no, ma anche come quella particolare abilità nel coniugare sostanze concettuali eterogenee. Certo, non si può pretendere che venga abbandonato il punto di vista singolare in favore di una stereoscopia che risulterebbe ai più sintomo di trattazione confusionale. C'è sempre un limite espositivo da rispettare per assicurare all'interpretazione, o alla mera spiegazione, il riconoscimento della coerenza.

Sì, poteva dire la spesa pubblica è uno strumento per tattiche clientelari che viene nascosto sotto l'ipocrisia di un altruismo di comodo. Però sarebbe stato troppo sintetico e soprattutto troppo diretto. La gente si offende se gli dici le cose in faccia, preferisce che si scopra il misfatto ma non il colpevole, specialmente se il colpevole è quello che si offende. Poteva dire lo strumento del controllo di spesa è da sempre il principale problema in un paese frammentato in amministrazioni microscopiche e intere galassie di aziende di interesse e/o partecipazione pubblica. Ma poi al corriere mi sa che storcono il naso, poi ti arrivano montagne di lettere di protesa in redazione e ci vai tu a spiegare alle segretarie chi +è il responsabile dell'aumento delle scartoffie. Segnati questo aforisma, te lo regalo: ogni lavoro tende a minimizzare le proprie scartoffie e ad aumentare quelle altrui. Poteva parlare di stipendifici a tasso agevolato, di tassifici a fondo perduto, e parchi dove gli animali per garantisti il diritto alla protezione istituzionale devono raggiungere/comprare la laurea e trovare accoglimento in un registro delle arti e dei mestieri e delle professioni, ma se non adotti un linguaggi consono, un atteggiamento dotto, non ti prendono sul serio, pesano che è un'opinione qualunque con lo stesso peso di quella del parcheggiatore abusivo sotto casa (per dire un intellettuale a caso, va bene anche il parrucchiere, il barista, l'idraulico, la massaia, chiunque citi si sentirà offeso e nominato con dolo).

E a questo bellissimo squarcio sulla realtà del nostro paese, fermo agli anni '70, vi rendete conto?, 40 anni fa, gli anni degli uomini adulti che ora sono i vecchi ovunque ai posti di potere. È anche, ma non solo, nel '70 che va fatto risalire il paziente zero delle ideologie menzognere. I nostri anticorpi quali sono? La mafia che si sostituisce allo Stato nel bene e nel male? Il nord che ha un pil del 2 e passa per cento quando il sud ha pil negativo? Un paese che si difende dall'infezione ideologica agendo da criminale, perché se non ve ne siete ancora accorti, sveglia, qui delinquono tutti, ma non troppo, il giusto, per esempio un po' di tasse le pagano, ma non tutte, per quello abbiamo tasse più alte del mondo, per fare bella figura che tanto non le paga nessuno, solo gli scemi e chi non ha la minima possibilità di evaderle. Grazie alla mentalità avversa al potere in tutte le sue forme (chi non lo avversa è solo perché ha da guadagnarci) che il nostro Stato non è diventato la Cuba del mediterraneo, la Nord Corea del Sud Europa, oppure metteteci paesi di estrema destra se vi parte l'embolo dell'ira a sentir parlare male della sinistra. Adesso sono tutte opinioni mie, non dell'editorialista, c'è bisogno di dirlo? Sì, c'è bisogno sì, altrove magari no ma qui bisogna essere molto precisi, abbiamo più avvocati a Roma che in tutta la Francia.

È inutile che si continua a parlare in Italia di destra e di centro e di sinistra. Sono tutti della stessa pasta, la differenza è fra statalisti, lo sono tutti, e liberisti, non lo è nessuno se non a parole o per vendere a debito una società pubblica agl'amichetti di industria e/o di finanza legati al partito, per esempi concreti vedi storia privatizzazioni italiane. La destra in Italia non c'è, ci sono caste e gilde (GDL dice 'corporazioni'), in tutte le attività, in politica, nella distribuzione, nella produzione, nelle banche, nei servizi. Le aziende italiane sono quasi tutte sotto i 10 dipendenti, sottocapitalizzate, a capitale e conduzione e amministrazione familiare. Lo Stato è formato da migliaia di minuscoli comuni che comportano uno spreco di soldi immenso (GDL dice 'particolarismi'). L'italia è privilegi legati alle conoscenze, alle raccomandazioni, dove se ti querelano chiedono miliardi che tanto in caso di perdita della causa non li paga l'accusatore al querelato. Chiamali privilegi, chiamali potere contrattuale, chiamali esercizio dell'intimidazione legalizzato, sono l'ambiente giuridico in cui nuota il pesce cittadino, l'acqua in Italia è così sporca da così tanto tempo che l'acquario ormai è uno stagno mefitico, una fogna a cielo aperto.

Aggiungi che lo Stato è visto da tutti come nemico, anche da chi ci sta dentro, se gli elettori ti sbattono all'opposizione cambia tutto, quella che prima era democrazia ora è dittatura. Chi delinque (che evada le tasse o tiri sampietrini) è visto come complice nella lotta al Potere tanto quanto chi riesce a farsi dare soldi dallo Stato perché è così furbo da sfruttare un cavillo. Lo Stato è un nemico, percepito come tale o davvero contro questa o quella fetta di popolazione, che siano di volta in volta i borghesi, i sindacati, i dipendenti pubblici, i meridionali, i commercianti, i giovani, i pensionati, i disoccupati, le forze armate. L'unico punto di contatto è il denaro. Partiti che controllano grandi catene di distribuzione, banche, assicurazioni, giornali, televisioni, enti pubblici, società partecipate, consigli comunali, eserciti di dipendenti pubblici, giudici della stessa corrente ideologica che utilizzano il loro arbitrio inquisitorio per colpire la parte politica avversa, questo è il vero Potere, non quello esercitato in parlamento. E il popolo in tutto questo? Il popolo è bue. Il popolo è quello che te lo tieni buono aprendo i cordoni della borsa. Il popolo è quello che stai attento con gli appalti per evitare che le organizzazioni aumma aumma ti piazzino delle bombe in giro. Il popolo è quello che gli fai credere quello che vuoi con gli slogan, gli fai vedere foto raccapriccianti, la bambina napalm vietnamita, il bambino tumorale cernobillita, la modella che posa per la campagna contro la violenza, è tutto marketing se paghi un agenzia pubblicitaria con le palle vinci le elezioni il popolo si esalta e ti riempie le piazze.

GDL usa il termine 'saccheggiare', è l'unica nota rivoluzionaria che si permette di decorare l'eloquio dell'aplomb britannico (che fu britannico, pure i britannici oggi prediligono gli approcci rozzi e osceni, è la globalizzazione baby, fattene una ragione). 'Saccheggiare' è ingeneroso, come minimo, ma a GDL gli lascio passare questo e altro. 'Saccheggiare' presuppone intenzionlità, consapevolezza, e invece le casse sono state svuotate per evitare il peggio, per titare avanti, e l'ideologia menzognera non è tanto la formalizzata utopia deresponsabilizzante del sesso droga rockenroll, il favolistico sessantottino per menti semplici, quanto piuttosto la speranza nutrita a colpi di espansione artificiosa, di produzione ma anche di consumo, nella completa ignoranza dei vincoli materiali legati alle materie prime, ai limiti ineludibili nell'incrementi di efficienza/efficacia di programma e di processo, insomma la baldoria dell'abbondanza sia in termini di produzione che di riproduzione. Le casse pubbliche per supplire a mancanze capacitive (non abbiamo grosse industrie ad alta intensità di capitale e di brevetti che producono per tutto il mondo) e povertà naturali (non abbiamo petrolio, miniere, foreste, il nostro territorio è molto piccolo e ultradensamente popolato) non è un problema solo italiano, anche se in Italia lo Stato agisce da sempre come nemico del popolo, e se non agisce come nemico allora vuol dire che il popolo italiano è composto di matti che lo pensano. Secondo me è più facile che lo Stato faccia davvero schifo e gli italiani se ne rendano conto, ma può darsi che sia tutta un'illusione.

Questo non vuol dire che se cambi il governo cambi tutto, lo Stato rimane quello che è se chi va al governo non lo cambia, se cerca di fare le riforme (se non liberiste almeno liberali, ovvero di destra, impossibile in un paese che non ha mai avuto la destra liberale, anglosassone, ma solo varie sfumature di sinistre comuniste, fasciste, socialiste, democristiane, socialdemocratiche) e viene buttato giù se solo ci prova da lontano, a cambiarlo. Ma questo argomento è roba a riunione condominiale, l'Italia non conta niente nel mondo, è un piccolo pese litigioso che non ha voce in capitolo, non viene nemmeno invitato alle riunioni dell'Europa (dove invece partecipa l'inghilterra che nell'Europa ci ha messo un piede solo). Hanno le colonie e ci bombardano l'unico partner commerciale petrolifero straniero che abbiamo. Insinuano affari privati perché riusciamo a farci dare il gas da quello lì, come chiamarlo, l'ex kgb, se sbaglio a parlare mi trovo un agente segreto sotto casa che mi siringa cianuro alla schiena. Chi c'è poi? Obama, Nobel preventivo per la pace, l'unico presidente americano in tutta la storia degli Usa ad aver bombardato un paese straniero, la Libia, senza la preventiva autorizzazione del congresso. Poi chi c'è? L'Inghilterra dei sinistri che Blair a confronto è un gigante, il che è tutto dire. Il Re svedese che va a puttane senza che si riempino le piazze di manifestanti scandalizzati, mica siamo in Italia, popolo di buffoni masochisti. Il possibile nuovo presidente della repubblica francese che viene arrestato per stupro di cameriere a che lì niente, non succedono casini, il marito della cantante di origini italiane non fa un piega, mette una francese nella poltrona lasciata libera dal presunto molestatore (potenza di uno Stato si misura anche nel rispetto che gli viene tributato: nel frattempo lo stupro con sodomia francese sui giornali è diventata presunta molestia). Invece il nostro presidente del consiglio viene insultato, e con lui un intero Stato perché non puoi insultare Sarkozì senza insultare la Francia, Putin senza insultare la Russia, la diplomazia si scatenerebbe, incidente diplomatico, tensioni, tutta una serie di ripercussioni che si tendono a evitare. E invece con l'Italia no, noi possiamo essere presi a sberle, che tanto come potremmo reagire? No abbiamo nemmeno l'atomica, la bomba, l'energia atomica invece la compriamo dalla Francia perché noi siamo contrari, siamo ecologici. Bravo pirla, complimenti. Il Brasile non ci ridà assassini terroristi comunisti? Fa niente. L'Economist accusa l'attuale presidente del consiglio di avere 'fottuto' il Paese? Fa niente. Anzi, siamo contenti, lo Stato italiano lo odiamo anche noi cittadini, se lo insultate quando al governo c'è l'avversario politico ci fate un favore doppio. E basta, che ci sono cose molto più importanti da pensare che la politica.

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