lunedì 10 maggio 2010

Guardati alle spalle.

A volte è difficile stabilire qual è la causa di quale effetto. Specialmente quando non si possiedono gli strumenti per farlo e chi si suppone li abbia ci racconta fandonie. Allora ti viene il dubbio che il grande fratello stia ridendo perché gli autori del vero complotto sono quelli che gridano al complotto. Una circostanza surreale in cui non si sa più a chi credere, a cosa credere, l'unica certezza è che qualcuno sta tramando contro di noi. Fa parte della strategia della paura con cui ci tengono al guinzaglio da decenni?

La mia generazione è quella più terrorizzata che sia mai esistita. Non capisco cosa ci trattiene dal cedere al panico e gettarci in massa da una rupe come un branco di lemmings. Sono nato con la paura della guerra atomica. Da una parte mi davano speranze, mi illudevano sull'arrivo di un futuro spettacolare, con immortalità, astronavi, supereroi, benessere e felicità. Dall'altra malattie incurabili, Chernobyl, pazzi in libertà pronti a ucciderti per rubarti due lire o solo per gioco, o per errore. Poi arriva il terrorismo, gente che si fa esplodere, che vuole distruggerti. Poi il riscaldamento globale. Crisi economiche, inquinamento. La possibilità che un asteroide cada sulla Terra. Foreste che scompaiono, specie animali che svaniscono.

Allora uno può fare due cose: ignorare tutto e dedicarsi all'epicureismo in versione nichilista. Senza senso della misura e della responsabilità, solo eccesso, godimento fine a se stesso, egocentrismo. Ignoranza voluta e cercata, indifferenza del tipo: 'Tanto andrà tutto in malora lo stesso, tanto vale approfittarne finché sono in tempo'. Oppure sedersi e ragionare, capire cosa è davvero un pericolo, cosa si può fare per evitarlo. In quest'ultimo caso il rischio è di trovarsi di fronte i veri complottisti e i menefreghisti, non sempre nella stessa persona. La difficoltà principale consiste nello scoprire se sono furbi o se sono stupidi.

Per essere più chiaro faccio un esempio concreto. La crisi dell'euro. Sono mesi che si leggono articoli che spiegano i problemi che potrebbero portare a una crisi dell'euro. Non parlo di maghi e sedute spiritiche, sono articoli scritti da persone che si intendono di economia, che hanno sotto mano dati e statistiche. Sono gli speculatori nell'accezione genuina del termine. Speculano, ovvero fanno ipotesi realistiche sul futuro. Quanto ci vorrà prima che bolla l'acqua e possa buttare la pasta? Speculazione, niente di trascendentale. La speculazione sull'andamento dell'economia consente di fare scommesse sul futuro basate sulla statistica, sulla ragione, qualcosa di meno approssimativo che interrogare ossicini di pollo e interpretare i fondi di caffè.

In Europa la risposta a questi speculatori è stata una risata, un'alzata di spalle. Sono solo speculatori, gente malvagia che si nutre di sangue umano e tenta di danneggiarci perché ci invidiano la nostra purezza d'animo. Poi succede che le previsioni degli speculatori si avverano e allora scatta l'ipotesi del complotto, dello scaricabarile. Il teorema è questo: siccome loro l'avevano previsto, allora l'hanno causato. Non sto scherzando, c'è gente davvero convinta che le cose vadano bene o male a seconda dell'approccio ottimistico o pessimistico degli attori coinvolti. Se l'economia va male è perché c'è in giro troppo pessimismo, messo in circolazione dagli speculatori, dai nemici politici, dai folletti maligni che vivono nelle banconote di grosso taglio.

È la solita vecchia storia. I problemi non esistono. Qualora vengano ad esistere la colpa è di chi li aveva previsti, la prova è che non esistevano prima che loro iniziassero a parlarne. Ci sono queste persone in giro che si divertono a creare i problemi quando basterebbe essere ottimisti e vivere nell'ignoranza per evitarli. La cosa che più mi spaventa è il dubbio che la classe dirigente non sia furba ma stupida. Se è furba e cerca solo di mantenerci all'oscuro, di trasformarci in esseri obesi con l'intelligenza di una capra che credono di godersi la vita, allora va bene. Ma se sono davvero stupidi come sembra, allora forse dovremmo prendere in seria considerazione l'opzione lemmings.


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