giovedì 31 marzo 2011

Pesi e misure.

Politici e media sono coalizzati contro di voi, è meglio che ve ne rendete conto, nessuno è vostro amico, nessuno lavora per voi, per i cittadini, per il popolo. Anche se siete in democrazia, certo, a meno che davvero pensiate che si debbano perseguire obiettivi di principio a qualunque costo, anche quello di provocare crisi economiche, carestie, epidemie, guerre civili. Per cui tanto per cominciare accantonate l'idea che il governo, qualsiasi governo, sia buono e giusto. Chiunque andrà al potere, non importa di quale partito, di quale ideologia/religione, non potrà materialmente dar vita a un governo in grado di costruire il mondo ideale, la società ideale. Un conto è essere ottimisti, un conto è essere pirla, scegliete voi, per me è uguale. Lo stesso discorso vale per i media: non sono buoni e giusti nemmeno i media. Mi stupisce se qualcuno ne rimane sorpreso. I media sono fatti da persone che prendono lo stipendio, non possono fare quello che gli pare, devono come minimo obbedire alla cosiddetta 'linea editoriale', sarebbe a dire gli obiettivi politici dell'editore che ci mette i soldi.

La concorrenza tra i singoli editori non avviene in termini di maggiore adesione a scale di valori, a maggiore espressione di coerenza etico-morale. No. La concorrenza si esprime nel vendere copie, nel catturare telespettatori ai quali propinare il contenuto degli spazi pubblicitari. Ecco cosa tiene in vita i singoli media: i soldi dei clienti, i soldi della pubblicità, i soldi degli investitori. Pensate davvero che i media abbiano a cuore la missione giornalistica al punto da preferire il fallimento a una lettura più libera dei doveri legai alla professione? Credete che i giornalisti non abbiano figli affamati a casa da nutrire e possano concedersi di sacrificare l'utile al dilettevole? Magari vi dicono quello che volete sentirvi dire, e voi li ringraziate comprando copie dei loro giornali, schiacciando sul telecomando il bottone del loro canale televisivo. Vi sentite sostenuti nella vstra lotta politica, pensate di contribuire alle scelte politiche che vi riguardano, in realtà quello che state facendo è contribuire a far ottenere stipendi milionari, cercare di influire in modo tale da avere anche voi più soldi in tasca domani di quanti ne avete oggi.

Il conflitto si fonda sempre e comunque sui soldi, su chi deve pagare e chi deve incassare. Lo Stato mantiene un numero così alto di persone che un partito può restare sul mercato della politica solo intercettando il voto di chi deve ringraziare lo Stato per lo stipendio che riceve. Anche il clima violento fa parte della strategia del conflitto tra partiti/azienda, partiti/cosca, partiti/chiesa, partiti/squadra del cuore. Lo scopo è la gestione dei soldi pubblici, degli introiti delle tasse, in modo da smistarli fra i propri amici e lasciare a bocca a asciutta gli amici degli altri partiti. Voi non contate niente, voi siete solo voti che camminano, teste vuote da riempire di cazzate propagandistiche. Vi fanno annuire o indignare, vi fanno odiare o ammirare, vi fanno fare tutto quello che vogliono con la forza del numero, la stessa forza che guida i branchi di scimmie: il numero, la massa, la maggioranza. Se vedi cento persone che guardano in alto tu cosa fai? Te lo dico io, alzi la testa e guardi anche tu in alto. E anche se non c'è niente da vedere trovi strano il comportamento di qualche individuo isolato che sta guardando per terra. Pensaci la prossima volta che ti senti spontaneo, genuino, intuitivo, sentimentale.

La paura è la chiave di ogni sopraffazione legalizzata. Bisogna che il cittadino si senta continuamente sotto minaccia e ricatto, in ogni professione. Il commerciante deve sentire come se in ogni momento potesse entrare la guardia di finanza e fargli chiudere bottega. E sta zitto, cerca di rendersi invisibile, non si espone, non dice la sua opinione ad alta voce. Il giornalista rischia il licenziamento, o anche di venire picchiato da qualche gruppo di estremisti dell'altro versante politico. Ci sono sempre estremisti senza cervello che pensano di essere nel giusto e sono pronti a usare la forza quando c'è da sostenere le proprie idee. Il dipendente può venire trasferito, mobbizzato. L'imprenditore può perdere commesse o finire in tribunale per un qualsiasi motivo, cosa che gli comporta la perdita di decenni di vita in certe nazioni. Per cui chi può permettersi di alzare la voce, andare in piazza, firmare con nome e cognome, mostrare la faccia? Solo chi non è ricattabile, condizionabile, minacciabile, azzittibile. Chi non rischia di perdere il lavoro, di prendere botte (o che gli sparino i parenti o rapiscano i figli), di andare incontro a seccature che può benissimo evitare tenendo la bocca chiusa. Gli altri tacciono o ne parlano come se fossero scemi, facendo discorsi volutamente stupidi, adeguandosi a guardare dalla stessa parte in cui sembra che guardino tutti. E da che parte sembra che guardino tutti? Da quella più urlata e ripetuta dai media.

Acclarato che è tutta una fregatura e che solo uno stupido si fa venire l'agitazione leggendo i giornali, guardando la tv, ascoltando le cazzate dei politici, incrociamo le dita che gli stupidi non siano così tanti da mandare al potere un gruppi di incapaci che faranno solo danni. Il che presuppone che esistano politici che non sono incapaci e che non faranno danni, ipotesi bislacca in un paese che da decenni sperpera soldi pubblici e si trascina in una palude da paese culturalmente, civilmente, socialmente, tecnologicamente sottosviluppato. Il gioco che svela quanto siete succubi della disinformazione è così semplice da far schifo: per capire se vi hanno tirato il pacco oppure no vi consiglio l'esperimento dei pesi e delle misure. Immaginate che l'avversario politico che odiate abbia scelto, all'inizio della sua carriera, la parte politica per la quale votate/tifate. Oggi quale sarebbe il vostro atteggiamento nei suoi confronti? Immaginate che tutte quelle leggi che non vi piacciono le abbia promulgate il partito che sostenete firmando le sue petizioni, andando alle sue feste e alle sue manifestazioni, pagando la quota annuale di tesseramento.

Per esempio Obama (con la signora Clinton) è stato il primo presidente a eseguire azioni di guerra, per la precisione in Libia, senza avere ottenuto l'autorizzazione del Congresso. Non mi interessa qui discutere se ha fatto bene o male, le motivazioni umanitarie che rendono giusta una guerra agli occhi di chi ha bisogno di un po' di olio per mandare giù il rospo. Mi interessa invece sottolineare: come pensate che si senta un elettore democratico americano che odiava Bush per via della guerra in medio oriente e scopre che Bush non ha mai bombardato nessuno senza chiedere prima il permesso al Congresso degli Stati Uniti d'America? Oppure che Berlusconi fosse sceso in campo a sinistra, Porca Italia al posto di Forza Italia, usate la fantasia, e avesse fatto vincere la sinistra per vent'anni. Cosa penserebbe e direbbe adesso chi lo dichiara colpevole della qualunque a prescindere e desidera vederlo soffrire, perdere, morire? Secondo me griderebbe alla sua innocenza, al complotto, al colpo di stato. Toh, proprio quello che fanno i suoi sostenitori. Due pesi e due misure, pensate anche a questo la prossima volta che cercano di mandarvi il sangue alla testa creando vittime con la stessa facilità con cui creano i carnefici, disegnano eroi utilizzando la stessa matita che usano per le nemesi.

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