giovedì 14 aprile 2011

Solo posti in piedi.

Mi ha scritto un americano, un italo americano, mi pare si chiamasse Giovanni, dal New Jersey, mi ha scritto qualche tempo fa, dopo aver letto qualcosa di mio da qualche parte. Mi è rimasta impressa quella mail in particolare per via del 3-4 per cento, mi diceva Giovanni, si chiama così se non ricordo male, non ho voglia di mettermi a spulciare gli archivi per verificare, mi diceva il 3-4%, mi è rimasto impresso quel 3, quel 4, nella sua email. Ho pensato che fosse una delle poche persone che ragiona da prospettive molto ampie, che mi capita raramente di incontrare persone che non mi ripetono ragionamenti che hanno letto da qualche parte e che molte volte sono ragionamenti che ho trovato in giro mesi o anni fa, che a volte sono già stati modificati o smontati più di una volta. Questo 3-4 per cento dichiarato da Giovanni, New Jersey, invece, non l'ho mai sentito prima. Mi fa sapere che anche in America c'è un dibattito aperto sulla scuola, e che è d'accordo con me in quanto i posti di lavoro che richiedono grossi studi sono solo il 3-4 per cento del totale.

Non mi ricordo a che proposito o in quale isola del web Giovani abbia trovato non so quale mia riflessione sulla scuola, ma rimane il fatto di quel 3-4 per cento. Mi ha ricordato il gioco delle sedie, quello dove c'è della musica e quando finisce tutti trovano posto tranne uno che rimane in piedi e viene squalificato. I laureati sono persone che aspettano di sentir cessare la musica, di buttarsi a sedere, ma di sedie adatte al deretano di un laureato sono solo 3 o 4 su 100. Almeno stando a quando mi riferisce Giovanni dal New Jersey. Mi sono ricordato subito del 18 politico, della laurea breve, delle lamentele su quanti pochi laureati abbiamo rispetto agli altri paesi. Mi sono venuti in mente le folle di precari che vogliono sedersi sulla sedia per la la quale hanno studiato. Mi sono chiesto se il culo di un laureato si modifica in modo tale da non potersi più sedere su una sedia normale, ovvero se ottieni la laurea sei condannato a non poter fare lavori che non richiedono qualifiche. E in effetti alcuni mi dicono che se sei laureato non ti danno lavoro, altri invece si lamentano che pur essendo laureati si devono accontentare di stipendi non adeguati al titolo di studio.

Voglio dire questo: c'è una diffusa percezione erronea sul valore del titolo di studio. In teoria dovremmo pagare molto di più un lavoro meno preferibile rispetto a un altro. Fare i turni di notte, lavorare all'aperto quando fa molto caldo o molto freddo, compiere operazioni normalmente ritenute schifose come macellare animali per esempio, o spalare concime, sono lavori che dovrebbero essere pagati di più rispetto a chi inserisce dati nel computer o risponde al telefono, soprattutto nel momento in cui ci sono mille persone che vogliono rispondere al telefono e due che sono disposti a spalare la merda. Sono leggi dell'economia, è così che dovrebbe essere: vuoi che sto dietro giorno e notte come badante alle esigenze di un vecchio sclerotico? Allora mi paghi di più di quanto mi pagheresti per friggere patate. L'errore dei politici è sempre uno e uno solo: sono stupidi. Pensare che aumentando il numero di laureati non ci sia più bisogno di spalare la merda è stupido o no? Pensare che se sono tutti laureati non ci saranno più persone che offrono stipendi troppo bassi né persone che li accettano è stupido o no? La realtà alla fine viene fuori, ci vuole tempo, magari riesci a tenerla giù spendendo miliardi di soldi pubblici dando a tutti un posto statale in cambio del loro voto e indebitando le prossime 5 generazioni, ma alla lunga la realtà viene fuori.

In questo periodo stiamo spingendo avanti la realtà. È quello che fanno i conservatori, che siano di destra o di sinistra, che siano democrazie o dittature. Fino a quando poi scoppia qualcosa, che sia una crisi economica o una guerra, gente che si ammazza di botte per ragioni sbagliate, ragioni qualunque, che quando la realtà alla fine trova un buco e viene fuori non ha bisogno di venire razionalizzata, è frutto di impulsi, bisogni, emozioni, speranze. Le persone più pericolose in assoluto sono proprio quelle che si etichettano come razionali, che si sentono dimostrabili come teoremi, che pensano di avere capito dove sta andando la storia, di cosa ha bisogno il popolo. Di solito sono stupidi e diventano politici o comunque militano per una parte politica. Magari fanno i professori e proprio adesso i tuoi figli si stanno facendo indottrinare dalla stupidità di gente laureata che in ogni cosa che fa ci mette dentro la politica. Gente laureata che poi vede alla tv ragazzini presi a legnate dalla polizia e un po' li invidia, se ne sta lì a grattarsi la ciccia, a fumare e a bere alcol, stravaccato sul divano, con in mano un libro di proust, e grida bravi, fategliela vedere, hasta la revolucion, si commuove persino ricordando i bei tempi andati, quando era lui a far casino per strada contro il governo, il potere, il sistema.

Solo il 3-4 per cento, mi dice Giovanni, sono posti di lavoro che necessitano di persone intelligenti, dotate, speciali, rare. Sarà vero? Così pochi? Non lo so, ad ogni modo non sono di sicuro il 100%, su quello non ci piove, il discorso resta in piedi anche se al posto del 3-4 ci metti il 30 o 40. Se fossi un politico direi ragazzi, state a sentire, tra 5 anni ci serviranno tot infermieri, tot friggitori di patate, tot spalatori di merda. Se studiate filosofia o lettere va benissimo, vi fate una bella cultura, potete comunque prenotarvi per spalare merda e prendere uno stipendio che è il doppio di quello che prendereste sfruttando il vostro titolo di studio oppure potete decidere di restare disoccupati, scendere in piazza a protestare, accettare lavori sottopagati, in nero, provvisori. Non so voi, ma io per uno stipendio adeguato la merda la spalo, col sorriso sulla faccia spalo la merda se mi pagano un fior di stipendio, altroché, sento profumo di rose e gelsomino se mi pagano uno stipendio da favola per spalare la merda. E se invece succede che lo Stato permette che un disperato lavori come uno schiavo e spali la merda per due soldi, senza contratto di lavoro, senza tasse, ecco che ci troviamo nella situazione in cui ci troviamo, in cui tutti vogliono sedersi e fanno a botte per rubarsi le uniche 3-4 sedie decenti rimaste in circolazione.

PS: ciao Giovanni, dal New Jersey, non ti ho risposto ma non rispondo quasi mai per cui non pensare che rispondo a tutti tranne che a te non rispondo quasi mai e capita che se rispondo lo faccio a caso, grazie lo stesso per avermi scritto ciao

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