Stamattina una signora mi ha provocato la riflessione che vado spiegando, riassumibile così: se la piazza vota per Barabba vuol dire che Gesù è colpevole? È straordinario come i testi religiosi, e in generale i testi antichi che si occupano di filosofia, contengano una chiave di interpretazione per tutte le problematiche che si possano immaginare. Al punto da far pensare che il progresso si realizzi solo in ambito scientifico, senza una vera e propria evoluzione sociale trascini con sé la maturazione di uno sviluppo genetico, un mutamento dell'essere umano nelle sue componenti interiori fondamentali, immateriali. Quanti romanzi ipotizzano questa sorta di Regno Celeste, dalla Gerusalemme Celeste di San Giovanni prima e Sant'Agostino poi, per arrivare alle metropoli perfette della fantascienza ingenua del tempo post-industriale, non ancora superata dalle visioni corrotte della fantascienza apocalittica e neo-positivista. La separazione fra scienza e fantascienza è la base di una posizione intellettuale che squalifica e declassa tutto ciò che non è misurabile e dimostrabile, e così facendo perde la capacità critica, la visione d'insieme, la profondità d'intendimento. L'umanità esce impoverita dal processo di razionalizzazione in atto da secoli.
Nato come giustificata reazione all'eccesso opposto, quello del primato dell'autorità morale sulla codificazione del diritto, si trasforma a propria volta in una fonte di giustificazione del potere che trova giustificazione in se stessa. La religione della ragione, la tirannia del manicheismo ideologico. Società in cui si strumentalizzano i metodi democratici per sostenere posizioni estremiste e illiberali, dove si va in piazza a gridare Barabba per raggiungere fini politici concreti tanto quanto lo furono allora, quando liberare Barabba equivaleva esprimere un protesta diretta al governo in carica, all'autorità costituita, sfruttare l'unico canale mediatico di quel tempo, urlare in piazza, per dare significato e volume alla voce della protesta. Vi devo mostrare il paradosso o lo vedete da soli? Si mira a ottenere la società perfetta, quella dove nessuno avrà più nulla di cui lamentarsi, la Gerusalemme celeste, Iperurania, Utopia, mentre in realtà è solo una strategia per incanalare il dissenso e rendere gestibile il perenne movimento di ribellione che nasce dai sentimenti di insoddisfazione, di infelicità tipici dell'essere umano, il senso di ingiustizia che è radicato nella realtà, la rabbia che sgorga nelle persone che non vogliono accettare l'impotenza che deriva dalla sensazione di non poter cambiare il mondo.
Ma torniamo alla signora di stamattina. Puliva il portico, gettava acqua in terra e spazzava, e a un certo punto si è sfogata dicendo la puzza, dicendo i gatti mi pisciano sui vasi ogni notte. La signora però ci ha messo il finto divertimento imbarazzato di chi si sente in colpa, di chi sfida il mondo e rischia punizioni e rimproveri, come se potesse offendersi qualcuno per il fatto che lei osi prendersi la libertà di non amare i gatti, la sfacciataggine di mostrare sentimenti non condivisibili, l'atteggiamento provocatorio e reazionario di chi non fa finta di amare i gatti per omologarsi al pensiero dominante, adeguarsi, evitare conflitti con chi ha deciso che i gatti vanno amati, e se non li ami verrai scomunicato dalla società civile, dal popolo democratico, dai rappresentanti ufficiali del ministero del bene, del vero, del bello, del giusto. Ecco, ho pensato che nel nostro mondo esiste un governo invisibile che non è più quello di un vecchio uomo barbuto che vuole essere chiamato papà, adesso è un Ministero, con tanti omini incravattati che vanno in giro a far multe, ti guardano male se non la pensi come ti dicono che dvi pensarla, se parli dicendo cose che non si devono dire, che fanno di te un essere politicamente deprecabile, brutto, sporco, cattivo, da isolare e ritenere pericoloso per la società. Mi ha ricordato una vignetta che prendeva in giro la Russia durante la guerra fredda, si vedeva un cartello con su scritto “Sei libero di pensare e di dire quello che vuoi” e sotto, in piccolo, “Fino a quando non lo fai.”
Ho detto alla signora "Signora non so lei, ma io i gatti li odio", e lei era così sollevata che mi ha sorriso come se avesse incontrato Gesù, al punto che ho pensato a Gesù, mi è venuto in mente quando dice al ladro inchiodato lì vicino che andrà in paradiso, e questo dimostra che possono scrivere libri su libri ma non c'è situazione che non si possa ricondurre a un passato lontano perché noi, oggi, adesso, siamo uguali, siamo identici agli uomini di secoli fa. Siamo mediamente più alti, più grassi, più sani, ma per il resto non siamo cambiati di una virgola. Quando incontro gente che si sente superiore agli antichi perché conosce di più il mondo, perché ha imparato le buone maniere, perché sa guidare la macchina, mi sembra di avere di fronte una persona ingannata, indotta a mentire a se stessa per sentirsi migliore di chi? Di chi odia i gatti perché gli vanno a pisciare nei vasi di fiori? Tu che abbracci e fai tuoi tutti i suggerimenti che dirama il Ministero della parte giusta, che se ti dice gridate Barabba tu corri in piazza e gridi Barabba con la convinzione di essere nel giusto e che chi non grida Barabba sia malvagio, contagioso, infrequentabile e impresentabile, tu che pensi di essere parte del Ministero, che il ministero sia diretta espressione del popolo, come se iol popolo schiumasse buon senso e il Ministero non facesse altro che raccoglierlo e armarlo per fargli vincere la guerra non tanto per cosa – per la Gerusalemme celeste – ma contro cosa, perché il Ministero deve avere un Nemico, non ha senso il Ministero se non combatte il Nemico.
Parliamo del Nemico del Ministero, ovvero della causa di tutti i mali. Se la società è malata è per colpa del Nemico egoista, stupido, non collaborativo, pigro. Se l'economia non funziona è colpa del Nemico che non cava sangue dalle rape. Se c'è l'inquinamento è colpa del Nemico, che non appoggia l'ecologia. Rendetevene conto, funziona così, ci vuole un Nemico e ci vuole che il Nemico sia al potere. Nel momento in cui il Nemico non è al potere diventa più difficile dargli la colpa, ma si può fare: se non ci sono soldi è colpa del Nemico che evade le tasse, che boicotta le iniziative del Governo, che fa opposizione scorretta e impedisce il normale svolgimento dei lavori parlamentari, il Nemico che non si comporta in modo democratico e mette i bastoni fra le ruote. Questa signora che ha paura di esprimere il suo odio per i gatti mi ricorda il periodo dell'inquisizione, le dittature che ti dichiara dissidente e ti manda nei campi di rieducazione a curarti, perché sei 'malato'. Tra un po' arriva la Pasqua e ci sarà come sempre il solito intelligentone che si sentirà ultramoderno a prendere in giro la Pasqua, a mostrare disprezzo per la religione cristiana, per colpire il Nemico, ridicolizzare quello che non fa il tifo per la squadra della scienza, e riecco la separazione che si vuole produrre sempre e dovunque, la tentazione a ritenere corretto dividere le persone fra amici e nemici, creare tensioni e differenze, lotta, contrasto. L'Avversario, anche questa figura è molto, molto vecchia.
Come gridare Barabba, un'azione politica, l'azione che spiega in modo esemplare in cosa consiste la politica: creare divisioni fittizie, sfruttare le debolezze umane individuali e di massa, in modo che la signora di stamattina si senta male a esprimersi liberamente, si senta in colpa, quando non addirittura in pericolo, a esercitare il suo diritto alla libertà di pensiero e di parola. Preferisco il clima illiberale esplicito delle dittature a quest'aria ipocrita e maligna che respiro nel mio paese. Se vivi in un paese che ti dice chiaramente che sei uno schiavo almeno non ti prende in giro, non ti fa credere che sei libero quando invece il livello di violenza esplicita e implicita è così alto da indurre all'autocensura una gran fetta della popolazione. In pratica viviamo in uno Stato in cui il Ministero dell'Omologazione Ideologica indica come Nemico il Governo, roba da schizofrenia. La maggioranza della popolazione che ha votato il Governo – perché siamo in democrazia, si vota qui da noi – viene trattata da complice del Nemico. “Sei libero di votare per chi ti pare”, fino a quando non lo fai. Che la tensione diventa così alta da indurre i moderati a tirarsi indietro, a non andare nemmeno a votare, lasciare che in piazza ci vadano solo gli esaltati, i militanti, gli ipnotizzati, gli impiegati del Ministero, tutti coloro che non si sentono strani a obbedire all'invito di gridare tutti insieme Barabba. Rispetto, zero.
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