giovedì 28 gennaio 2010

Questo è un utente deappleizzato.

Non è mia intenzione oppormi all'avanzata della mela, lo dimostra il fatto che nessuno mi paga per farlo, e nemmeno voglio rischiare di esprimere uno snobista anti-snobismo di ritorno. Dal momento che alcune persone non riescono a capacitarsi della mia avversione a qualsiasi oggetto abbia stampata sopra una mela, mi sento in dovere di tranquillizzarli sulla mia eccentricità esponendo delle motivazioni.

Ho una certa età, e confesso che a dieci anni ho chiesto a mio padre, come regalo di compleanno, era il 1980, qualche azione della Apple. Per motivi a me tuttora ignoti, non le ottenni. Forse era illegale o troppo difficoltoso ai quei tempi per un italiano procurarsele. Ma non è il fatto di non essere diventato milionario ad avermi tenuto lontano dalla mela. Il momento in cui avrei venduto le azioni, se le avessi avute, è stato quando la superiorità dei processori grafici della mela venne meno e un pc con processore intel e sistema operativo windows poteva tranquillamente sostituire un mac. Vendendo le azioni avrei perso l'occasione di diventare ancora più ricco, ma parlando di azioni immaginarie il problema non si pone.

Una ipotetica pubblicità comparativa a quel punto avrebbe potuto essere: il pc costa la metà, il pc lo apri e ci cambi i pezzi, il pc hai tonnellate di software, spesso free o share, a disposizione, il pc hai accesso a configurazioni, hardware, linguaggi per programmarlo. Il mac costa il doppio, se si rompe lo devi portare in negozio e te lo tengono via per settimane, lo sa usare anche un bambino perché ci puoi fare solo cose elementari. Il mouse, per dire, il mouse del pc ha dai tre ai dieci tasti, il mouse del Mac ha un tasto solo, lo può usare anche capitan uncino.

Alcune cose che mi obiettavano. Il mac non prende virus. Per forza, sarebbe come andare a rubare in un villaggio in Alaska quando hai New York sotto casa: chi vuoi che perda tempo a studiare a fondo un sistema operativo per scrivere un virus che colpirebbe solo un target ridottissimo? Non appena qualcuno si è preso la briga di studiarlo per scopi didattici ha scoperto che ha più falle di uno scolapasta. Il mac è più figo. Va bene, siccome è caro diventa un modo come un altro per sottolineare differenze di reddito. Siccome ha un bel design non devi nasconderlo nel ripostiglio quando hai ospiti a cena. Tutte cose vere, peccato che io sia nato senza il gene della moda. Ho cercato di fare il paninaro una volta, ma alla fine ho capito che mi stava costando troppi soldi, tempo, fatica e salute mentale.

La mossa successiva della mela fu metterci il processore intel e sui mac ora poteva girare anche windows senza ricorrere alla virtualbox. Perché tanti si gasano di usare altri sistemi operativi e poi li trovi con windows nella virtual machine che minimizzano quando qualcuno entra nella stanza. Quindi ora potevi far girare X su pc e win o linux su mac. In pratica a quel punto il mac lo compri solo perché fa più figo se ce l'hai, perché sei convinto di non prendere virus, perché riesci a usarlo senza dover capire qualcosa di come funziona il tutto, dentro la scatola. Inoltre puoi scegliere il colore che preferisci e il mouse ha un solo tasto, per i dinosauri digitali è la ciliegina sulla torta.

La mela ha scoperto che la maggior parte del mercato è fatto di gente che vuole un oggetto figo per fare cose tecnologiche premendo un solo bottone. È geniale, lo ammetto, gli altri si rivolgono alle nuove generazioni, che ti sanno dire cos'è uno yottaflop, che vogliono sistemi aperti e modificabili a piacimento, che vivono in un futuro che ancora non è arrivato e chissà se mai arriverà.

La mela si è spinta oltre, ha invaso il territorio dei contenuti. E anche questa è stata una trovata geniale. Io ti do un oggettino che non compreresti neanche per salvarti da un meteorite che ti sta cadendo sulla testa e te lo faccio comprare con questo trucco: ti permetto di scrivere e vendere software che ci gira sopra (e mi prendo una percentuale), ti faccio entrare in un negozio dove trovi tutte le canzoni che ti vuoi a un prezzo bassissimo (e mi prendo una percentuale). Con l'ultimo prodotto, ipad, ora tocca a libri e giornali.

Non ha agito nell'interesse dei dinosauri solo nel campo dei consumatori, ma si è posta a metà strada anche fra le esigenze della vecchia economia, fatta di formati proprietari, brevetti, di interi settori industriali sconvolti da simulazioni Montecarlo col volto di Cassandra, e la nuova economia che considera sulla via dell'estinzione innumerevoli forme di intermediazione. Ha conquistato l'appoggio dell'establishment laddove gli altri non fanno niente per cercare di salvare il salvabile, anzi, offrono strumenti per accelerare il passaggio.

Assistiamo a una guerra tra coloro che cercano di proteggere, di rendere analogico, ciò che vendono, e coloro che cercano di eliminare lucchetti, chiavistelli, serrature. La mela ha iniziato sigillando a doppia mandata tutto quanto. Ora si è spostata un po', si è messa in mezzo nel senso più eterogeneo della parola.

Non ho mai comprato una cosa con la mela sopra, comprerò l'ipad? No, non ha nemmeno un processore intel, son tornati a chip proprietario. Ci sono tablet in arrivo che fanno le stesse cose e costano meno. Non saranno gingilli fighi che sa usare anche un tecnofobo, ma pazienza.

Paradossalmente, sono riusciti a trasmettere il messaggio che chi compra mela è più tecnologico, che gli altri usano rottami perché sono degli invidiosi pezzenti sfigati. A mia scusante posso supporre che un difetto genetico mi impedisca di integrare acriticamente nei miei processi mentali le affascinanti invenzioni del mela-marketing: "Byte into an Apple", "Soon there will be 2 kinds of people. Those who use computers, and those who use Apples", "The Power to Be Your Best", “Think different”, "The Computer for the rest of us", "The home computer that's ready to work, play and grow with you", "iThink, therefore iMac", "The notebook you love”, "Hold everything", "That's entertainment", "What's an Intel chip doing in a Mac? A whole lot more than it's ever done in a PC", "The internet in your pocket", "Touching is believing", "The future is here", "Redmond, we have a problem", "It's Here. It's Real. It's Amazing", blablablabla.

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